Il territorio giurisdizionale del Comune di Magliaso si estende su una superficie di circa 1’100’000 mq.

A forma di triangolo confina con i Comuni di Agno e di Neggio a nord, con Caslano a sud e ad ovest, avendo il lago quale confine naturale ad est. L’80% del territorio è pianeggiante, per lo più di formazione alluvionale dovuta al fiume Magliasina, che scorre sul confine tra Magliaso e Caslano per sfociare nel lago Ceresio.

Cenni storici

Nei più antichi documenti dell’ottavo secolo è scritto Maliace o Maliacum; Malaxium, Maliasium, Maiasum e quindi Maiaso e Magliaso più tardi.

Si potrebbe supporre che abbia ricevuto il nome dal fiume Magliasina, ma è più legittima la supposizione che abbia dato il suo nome a quel fiume.

Le congetture etimologiche sul nome Magliaso non approdano a nulla di sicuro. Si va da malleusmaglio, martello, a malus-pomo oppure malus-cattivo. Magliaso ha la stessa radice di Malcantone, che fu a suo tempo terra di fuoco e di sangue.
Causa la sua topografia fu una regione disgraziata, esposta alle rapine, ai saccheggi agli incendi da parte di bande e di truppe di passaggio, provenienti dalla Tresa, che fu sempre confine tra Stati e Signorie.

Lo stemma di Magliaso fu lo scudo dei Beroldingen, originari del Canton Uri, di cui un ramo della famiglia fin dal cinquecento si stabilì a Lugano, dove un suo membro occupò costantemente dal 1576 al 1798 la carica di Landscriba, ossia di cancelliere del Landvogt (capitano reggente) del baliaggio svizzero di Lugano.

Nel 1667 Carlo Corrado Beroldingen acquistò da Giovanni Maria Castoro i ruderi e le adiacenze del castello di S. Giorgio, della cui esistenza e del nome, vi è una prima esplicita conoscenza nel X° secolo.

Per tornare allo stemma, esso è inquartato, dallo sfondo dorato; nel 2° e nel 3° è raffigurato un leone rampante nero, caricato di un nastro svolazzante azzurro; nel 1° e 4° vi è un globo azzurro, centrato e crociato di nero e caricato di due stelle d’oro (l’oro è stato poi sostituito dal giallo).

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Autore: Redazione

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