«Grazie di cuore per la calorosa accoglienza che mi state riservando oggi, a Tresa,»

ha iniziato così Baume-Schneider. «È un vero piacere passare questa serata festiva insieme. Siamo qui grazie all’invito del Municipio. Il primo agosto è un invito a tutti: a unirsi, a trascorrere la giornata con i propri cari, a scoprire o riscoprire la Svizzera, con le sue montagne, laghi, città e campagne. Soprattutto, è un invito a incontrare le diverse comunità del nostro Paese. Ci unisce non solo il vivere in un luogo, ma un sentimento di appartenenza e il piacere di far parte di una comunità che ci sta a cuore.»
«Stamattina ero a un brunch in una fattoria del Canton Friburgo, in una campagna verdeggiante vicino al lago di Neuchâtel, tra la Svizzera francese e tedesca. Ieri sera, invece, ero a Rorschach, sul lago di Costanza, in una regione internazionale che non ha nulla da invidiare a Ginevra o Zurigo. Questa è la Svizzera. E stasera sono qui in Ticino, quasi in riva a un lago, a incontrare un’altra cultura e lingua. Ma sempre con la stessa voglia di appartenere a una comunità che condivide valori democratici. L’anno prossimo spero di visitare una regione di lingua e cultura romancia, magari sempre vicino a un lago.»
«Culturalmente, senza esagerare, il nostro Paese è quasi un continente in miniatura. È quasi miracoloso quanto fragile sembri ciò che ci unisce. Charles de Gaulle disse: ”Come si può governare un Paese con 258 varietà di formaggi?” Oggi, in Svizzera, ne facciamo oltre 700. Ma non preoccupatevi: il Consiglio federale non ha intenzioni di centralizzare. Sappiamo che il nostro legame è frutto di un impegno costante, un contratto rinnovato per costruire una prosperità condivisa.»
«Sono queste differenze a formare la nostra cultura politica. Forse è per questo che in Svizzera la polarizzazione e le minacce ai diritti e alle libertà si manifestano meno intensamente rispetto ad altri Paesi.»
«In questa occasione, pensiamo alle tragedie umane in Ucraina, Gaza, Darfur e altrove. Questi drammi devono scuoterci. L’indifferenza non è un’opzione. Serve un impegno comune per difendere i nostri valori umanitari e pluralità.»
«Questo 1° agosto, voglio parlare del plurilinguismo, parte vitale della nostra identità. In molti Cantoni svizzeri tedeschi ci sono proposte per abolire l’insegnamento del francese nelle scuole elementari. Il Consiglio federale è preoccupato. Rinviare l’apprendimento di una seconda lingua nazionale significherebbe la fine del ”compromesso sulle lingue”. Ho partecipato alla costruzione di questo compromesso come ministra dell’educazione del Cantone del Giura. Le discussioni erano difficili, specialmente per il Ticino e la Svizzera italiana, che hanno fatto concessioni per il bene comune.»
«Il Ticino sa quanto la scuola sia fondamentale per lo sviluppo armonioso delle nostre ragazze e ragazzi. Imparare il tedesco o il francese non è facile, ma non parliamo di lingue straniere, ma di lingue nazionali. Le nostre lingue nazionali sono parte della nostra identità. Il nostro Paese funziona solo se ci interessiamo alle altre regioni linguistiche. Le nostre lingue nazionali sono l’espressione della nostra identità collettiva. Il plurilinguismo, elemento chiave della nostra diversità culturale, deve essere sostenuto dalle nostre istituzioni.»
«Infine, voglio parlare delle nostre relazioni con l’Europa, fondamentali per il Consiglio federale. La nostra diversità culturale e linguistica ci rende un Paese europeo. La nostra prosperità economica si basa su relazioni costruttive con i nostri vicini europei. Il Consiglio federale vuole stabilizzare e ampliare le relazioni con l’Unione europea. Queste relazioni sono importanti, soprattutto per il Ticino, dove i frontalieri contribuiscono all’economia in settori come sanità e turismo.»
«Queste relazioni ci garantiscono l’accesso al mercato interno dell’Unione europea, essenziale per l’economia, soprattutto verso Milano. Partecipare al mercato interno dell’Unione europea è prezioso. Con l’incertezza globale, è importante mantenere relazioni stabili con i vicini europei, con cui condividiamo valori fondamentali come i diritti umani e la democrazia.»
«La cultura del dibattito è viva in Svizzera e dobbiamo preservarla. Oggi, in questo giorno speciale, vi invito a discutere con rispetto e benevolenza. Grazie per l’attenzione e non vedo l’ora di continuare la conversazione con voi, per costruire insieme una narrazione nazionale sincera e inclusiva.»