Dopo sedici anni e investimenti per quasi trenta milioni l’edificio è pronto: inaugurazione in autunno – Permetterà di far fronte alla carenza di posti letto nel Malcantone

Sedici anni e un investimento di quasi trenta milioni di franchi. Tanto è servito a Caslano per veder sorgere sul proprio territorio una casa per anziani. Un percorso lungo, ma quasi giunto al termine. A cinque anni dalla firma della domanda di costruzione, i promotori del progetto Traccia, come lo ha denominato l’architetto Silvia Barrera Meili, possono dire di vedere la luce in fondo al tunnel.

Lavori quasi terminati

Secondo il direttore della Casa anziani di Castelrotto Roberto Perucchi, da noi raggiunto, i lavori dovrebbero terminare a fine primavera e la struttura aprire il prossimo mese di settembre. Il progetto nasce nel 2007, quando il Comune di Caslano contatta la Fondazione Giovanni e Giuseppina Rossi, proprietaria della già citata Casa anziani di Castelrotto, per valutare la possibilità di costruirne una nuova sul proprio territorio. L’idea prende piede e nel 2011 il Dipartimento delle Sanità rilascia un’autorizzazione preliminare alla progettazione di massima. Passa qualche altro anno e a fine 2018 il Gran Consiglio riconosce alla Fondazione un contributo unico a fondo perso di 7,6 milioni per la realizzazione dell’opera, che viene definita preziosa per far fronte alla carenza di posti letto con cui il Malcantone combatte da tempo e che non manca di creare qualche perplessità. «Si tratta di una situazione singolare – commenta Perucchi –. Probabilmente nemmeno con la costruzione di Caslano riusciremo a superare il deficit, ma attualmente non abbiamo sul tavolo richieste urgenti. Ciò non significa che nei prossimi mesi non ne potrebbero arrivare».

Anche unità abitative protette

Dei settanta posti letto disponibili, sessanta saranno dedicati a soggiorni di lunga degenza (e sei di questi saranno collocati all’interno di un reparto denominato «Oasi di cura», specializzato nei casi di demenza in fase avanzata), otto diventeranno unità abitative protette per gli affetti da Alzheimer e due saranno per soggiorni temporanei. La casa anziani accoglierà anche un centro ambulatoriale per i pazienti con problemi cognitivi o comportamentali.

Al posto di un museo

La nuova casa per anziani sta sorgendo in una zona residenziale tra via Campagna e via Mera, su un terreno di cinquemila metri quadri un tempo sede del Museo della pesca. In seguito al suo trasferimento sul lungolago, l’appezzamento è stato messo a disposizione dal Comune di Caslano attraverso la stipulazione di un diritto di superficie della durata di cinquant’anni.

Unicità architettonica

Nel 2015 il concorso d’architettura aveva premiato il progetto «Traccia» di Silvia Barrera Meili, architetta laureata all’Accademia di Mendrisio. Il lavoro della giovane si è differenziato – ha commentato la giuria – per la sua inedita distribuzione degli spazi, «volta al recupero dell’efficienza e al miglioramento della qualità dei servizi prestati». Si tratta di un impianto architettonico quasi unico nel nostro Cantone, in quanto favorisce la mobilità orizzontale, piuttosto che quella verticale. La struttura, infatti, si comporrà di soli due piani: uno terreno, orientato al pubblico, e uno superiore, dedicato agli spazi privati. L’edificio è quindi lungo più di cento metri e largo più di venti, una scelta che nelle intenzioni dovrebbe anche permettere di evitare l’«effetto corsia» che potrebbe altrimenti caratterizzare un edificio di queste dimensioni.

Fonte CdT del 22.04.2023

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Autore: Redazione

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