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Primo sale fatto in casa

Di Ramagliolo9 di Wikipedia in italiano, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=85039951

Il primosale è un formaggio fresco, dal colore bianco che ricorda la porcellana, con una consistenza compatta e morbida, viene apprezzato per il suo sapore fresco e leggero che richiama il latte. Prepararlo in casa sarà facile, avremo bisogno di latte fresco o di latte intero. Il latte fresco è latte al naturale prodotto direttamente dalle fattorie. Prima del suo utilizzo occorre pastorizzarlo entro 48 ore dalla mungitura, ovvero scaldarlo ad una temperatura di 71 °C circa, senza superare il punto di ebollizione, per rimuovere eventuali batteri.

  • Tempo di preparazione5 min
  • Tempo di cottura20 min
  • Tempo di Attesa2 ore
  • Tempo Totale2 ore 25 min
  • Resa8 porzioni
  • Costo totaleBasso
  • Cucina
    • Italiana
    • Siciliana
  • Portata
    • Insalata
    • Formaggi
  • Metodo di cottura
    • Pentola
  • Adatto alla dieta
    • Vegetariano
  • Tags

Ingredienti e attrezzi

Ingredienti

  • 3 L Latte intero
  • 3 ml. Caglio
  • Sale q.b.

Utensili

  • 1 termometro da cucina
  • 1 Fuscella capiente
  • 1 Schiumarola

Preparazione

Preparazione del latte

1

Per preparare il primo sale, vi servirà un termometro da cucina. Se non l’ avete, potete acquistarlo per pochi franchi in qualsiasi negozio di casalinghi.
Se come me avete utilizzato del latte intero crudo, prima di passare alla preparazione del primo sale, dovete assolutamente pastorizzarlo. E’ una procedura molto semplice, che potete fare voi in casa.
Se invece utilizzate del latte fresco già pastorizzato, tipo quello che acquistate nel banco frigo per intenderci, non necessita di nessun trattamento prima del suo utilizzo. L’unico mio consiglio è di utilizzare del latte fresco intero microfiltrato, perfetto per questa preparazione.

Preparazione del formaggio

2

Partiamo allora dal latte già pastorizzato e cominciamo a preparare il primo sale. Scaldate in una pentola capiente in acciaio i 3 litri di latte, mescolando ogni tanto, fino a raggiungere i 37 gradi.

3

A questo punto, aggiungete il caglio animale 3 ml e con un cucchiaio in legno mescolate accuratamente il tutto per qualche secondo. Spegnete il fuoco, chiudete la pentola con un coperchio e lasciate riposare lontano da correnti d’aria.
Solitamente io lascio riposare per circa 1 ora o fino a quando non si sarà formata la cagliata, al massimo entro due ore. Se toccate la superficie del latte, vi renderete conto che è diventata leggermente gelatinosa ed immergendo uno stuzzicadenti in essa resterà dritto.

4

Con un coltello lungo, tagliate la cagliata come fosse una scacchiera e con il cucchiaio in legno mescolatela dolcemente in modo che possa rompersi. Non utilizzate frullatori o altro, vi basterà un semplice cucchiaio in legno. Lasciatela riposare per altri 20 minuti in modo che il siero cominci ad affiorare in superficie.

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A questo punto, non vi resta che raccogliere con un mestolo forato la cagliata e lasciarla scolare nelle apposite formine, dette anche fuscelle.
Dopo qualche minuto, compattate con le mani senza premere troppo il vostro formaggio nella fuscella e lasciatelo sgocciolare. Dopo circa due ore se volete potete girarlo e riposizionarlo nella fuscella in modo da lasciarlo sgocciolare ulteriormente. Con la parte liquida avanzata, il siero, potete ricavare la ricotta o utilizzarlo per gli impasti lievitati come per la focaccia con rosmarino.

6

Ora non vi resta che salarlo. Mia nonna lo salava in un modo molto semplice e veloce, metteva il primo sale in una mano e con l’altra lo cospargeva generosamente di sale grosso tutto intorno.
Il primo sale in questo modo, si arricchirà di gusto ed il sale lo aiuterà a perdere ancora parte del suo liquido.

Consiglio

Il caglio, potete trovarlo in farmacia in confezioni piccole e grandi a secondo del bisogno. Se come me utilizzate il caglio liquido, non è necessario diluirlo in acqua come nel caso di quello in polvere. La dose di caglio varia a secondo delle aziende produttrici, il mio consiglio è quello di leggere sempre le dosi indicate sul retro della confezione.

In alternativa possiamo utilizzare un caglio vegetale (derivante dalla pianta di fico, o dalle foglie del cardo), o liquidi acidi come il succo del limone o l’aceto.

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Redazione
Autore: Redazione

Vivo da oltre 40 anni nel Malcantone e amo questa regione!