
Gian Paolo Righetti ha rilevato la piccola struttura in fondo alla valle e in occasione della Giornata Svizzera dei Mulini ci racconta le numerose iniziative che sono previste: “Vogliamo far conoscere un pezzo di storia ticinese”.
Il sabato dopo l’Ascensione cade la Giornata Svizzera dei Mulini. Un’occasione per i visitatori di conoscere questi strumenti che hanno risparmiato tanta fatica agli svizzeri del passato grazie alla forza dell’acqua. Uno dei pochi Magli ad essere ancora in funzione al giorno d’oggi in Svizzera è quello del Malcantone, rilevato un anno fa da Gian Paolo Righetti. È l’erede di chi lo ha costruito circa 150 anni fa e assieme ad alcuni colleghi lo ha rilanciato, attraverso una serie di iniziative e progetti. Ne abbiamo parlato con lui proprio in occasione delle porte aperte, anche se, visto il maltempo, l’evento è stato rinviato a sabato prossimo. “Come risposta alla pandemia, abbiamo voluto creare un approccio innovativo, ancorandoci su quello che già esisteva come Maglio”, ci spiega Righetti. “Abbiamo voluto offrire alla popolazione locale e ai turisti la possibilità di conoscere un pezzo di storia ticinese, attraverso un piccolo museo, dove viene illustrata la migrazione ticinese e la lavorazione del ferro. Il tutto in una cornice molto bucolica. C’è un fiume, con due pozze, in una riserva golenale dove si invita il visitatore a connettersi con la natura, a rispettarla e a trarne beneficio. Offriamo inoltre workshop, abbiamo sale multiuso dove vogliamo offrire la possibilità di fare del teatro. Una serie di iniziative che la gente non si aspetterebbe mai di trovare nel fondo di una valle sperduta”.
Un Maglio che funziona ancora
Il Maglio, come detto, è ancora in funzione con la forza dell’acqua. “Con un gioco di chiuse possiamo dirigere l’acqua del fiume su delle ruote, che permettono al martello di funzionare. Un martello autentico, che risale al 1800. In questa maniera si può riprodurre l’attività del Maglio come era ai tempi”. In futuro, spiega ancora Righetti, non è escluso che possa essere prodotta anche elettricità, come suggerisce il tema di quest’anno della Giornata Svizzera dei Mulini. “È una sfida senz’altro bella e vorremo riuscire a realizzarla, perlomeno per sostenerci. Per ora è un’idea ancora nel cassetto e avremo bisogno di persone esperte che ci indichino come fare”.
I progetti futuri
Il Maglio è aperto da maggio ad ottobre e sono tanti i progetti nel cassetto che verranno realizzati nei prossimi mesi. Tra questi ve n’è uno che è legato direttamente alla storia degli antenati di Righetti, emigrati in Argentina. “Siamo stati contattati dall’Argentina da una storica e produttrice di film, che ha raccolto diverse foto sui miei parenti emigrati. Stiamo creando un progetto su due anni, verrà allestita una mostra di fotografie e lanciato pure un libro, che sarà coordinato con il Museo di Curio. L’anno prossimo poi verrà lanciato anche un documentario”. Tanta carne sul fuoco, dunque, e sabato prossimo, in occasione delle porte aperte rinviate, sarà organizzata una grigliata e tante attività per scoprire la realtà del Maglio del Malcantone.